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Conferenza stampa del 29 maggio 2017 – C.C.I.A.A. Cosenza

 

1. motivazioni alla base della Mobilitazione indetta il 28 Aprile u.s., già comunicate più volte in questi due anni e mezzo di legislatura;

2. Il Presidente Oliverio, in premessa, ha evidenziato il ruolo di Forza Sociale di Coldiretti che essendo la più rappresentativa Organizzazione agricola l’impegno nella proposta nell’interesse della Calabria e dei degli agricoltori è sempre forte e costante;

3. Il Presidente Oliverio ha condiviso e ribadito il ruolo strategico dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare impegnandosi, ancora una volta, sulla necessità di un più forte coordinamento delle politiche ambientali, turistiche e di valorizzazione del patrimonio disponibile, quali Asset naturali per lo Sviluppo e la Crescita;


Il Presidente Oliverio si è impegnato:

a) Sull’efficientamento di ARCEA, il recupero dei ritardi nei pagamenti della domanda PAC, anni 2012-2016, e i premi agroambientali, benessere animale e saldo indennità compensativa del PSR;

b) Tempestiva attuazione della semplificazione amministrativa per le imprese agricole, tramite la sussidiarietà del SuperCAA, compresa la revisione della procedura di assegnazione del carburante agricolo;

c) PSR 2014-2020 – tempi brevi e certi per completare l’istruttoria domande Mis.4 e Pacchetto Giovani, relativa pubblicazione graduatorie (entro fine giugno) ed emissione decreti di finanziamento; pubblicazione bandi su misure non ancora attivate, bandi semplificati e tematici, accelerazione controlli per velocizzare i pagamenti ;

d) adottare con urgenza i PDL relativi a Banca della Terra, Consumo zero di suolo agricolo, Contrasto ai danni da cinghiali e selvaggina, Agricoltura sociale;

e) Politiche di accesso al credito tramite i consorzi fidi (L.R.30/2012) per il sostegno al credito di conduzione, utilizzando le economie trasferite da ISMEA;

f) aderire alla Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, per realizzare attività di contrasto alla contraffazione sul Made in Calabria e sostenere percorsi di legalità;

 

4. Nel Riconoscere il ruolo strategico dei Consorzi di Bonifica, ha assunto l’impegno a far accrescere la capacità di accumulo degli invasi, accelerando il collaudo delle dighe, e ad avviare il Piano Irriguo Regionale, al fine di ampliare la superficie irrigata e ammodernare la rete irrigua attuale, per garantire il risparmio idrico e il minor costo per il servizio agli agricoltori;

5. Condivisione del ruolo dei Consorzi di Bonifica nella difesa del suolo, manutenzione del territorio e bonifica di micro-discariche nelle aree rurali e interne, mediante le risorse europee e del Patto per la Calabria, valorizzando anche i progetti già presenti nella piattaforma RENDIS della Struttura di Missione Italia Sicura;

6. Impegno reciproco a verificare, unitamente ad URBI e ANBI, l’attuale sistema dei Consorzi di Bonifica, al fine di completare la necessaria sostenibilità economica e finanziaria nonché una sempre maggiore efficienza nei servizi erogati;

7. Il Presidente Oliverio ha riconosciuto l’impegno, la svolta culturale nella gestione dei Consorzi di Bonifica a partire dal 2010, i risultati raggiunti e si è fatto garante dell’autogoverno, eletto democraticamente e legittimato ad amministrare fino alla scadenza naturale della consiliatura;

8. Impegno ad un maggiore raccordo fra le politiche nazionale e quelle regionali per Contratti di filiera, Agricoltura di precisione, la Rete dei Consorzi Agrari d’Italia etc;

9. Affiancamento e sostegno all’azione di Coldiretti Calabria nei confronti del Ministero della Salute per l’eradicazione delle epizozie che penalizzano la zootecnia calabrese;

10. Impegno sulle riforme degli Enti strumentali, per la parte dei servizi, fruizione del patrimonio (terreni agricoli) per i giovani agricoltori, contenimento della spesa, al fine di liberare risorse per politiche attive in agricoltura;

11. Ha garantito una maggiore e costante interlocuzione politica con il Dipartimento Agricoltura, mediante il Suo diretto coinvolgimento e quello del Direttore Generale del Dipartimento.

Al termine del lungo incontro, il Presidente Oliverio è stato invitato a riferire e ribadire Lui stesso ai partecipanti all’iniziativa dell’8 giugno p.v alla Cittadella Regionale, gli impegni presi e le modalità e tempistica con i quali saranno portati a compimento i punti oggetto delle richieste di Coldiretti Calabria.

Conferenza stampa del 29 maggio 2017 – C.C.I.A.A. Cosenza

 

 


Torrenti e corsi d'acqua sotto controllo grazie all'uso dei droni: in Toscana, i Consorzi di bonifica “Alto Valdarno” e “Medio Valdarno” hanno sperimentato l'utilizzo di piccoli velivoli radiocomandati per monitorare aree dei territori aretino e fiorentino. Le foto ed i video ottenuti  potranno essere utilizzati per progettare interventi per la salvaguardia ed il controllo del corso dei fiumi. 
Nel comprensorio  Alto Valdarno, per i rilievi su corsi d’acqua difficilmente accessibili da terra nei comuni di Civitella in Val di Chiana e Monte San Savino, sono state impiegate 2 diverse tipologie di acquisizione dei dati: video e fotogrammetria. Per alcuni territori è stato ottenuto un filmato con inquadratura “a volo d’uccello” al di sopra delle chiome delle alberature al centro del corso d’acqua con inserimento in post produzione di una finestra con l’individuazione delle esatte coordinate corrispondenti al frame video visualizzato; per altri è stata, invece, effettuata una mappatura ortofoto/ortomosaico (fotogrammetria) che consente di navigare sul rendering contenente i dati acquisiti. Mentre la seconda metodologia permette di effettuare reali misure planimetriche, la prima si è dimostrata più efficace per stimare tipologia ed entità della manutenzione da progettare.
Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno ha invece attivato una prima esperienza sperimentale di rilievo con un Sistema Aeromobilli a Pilotaggio Remoto (SAPR), in collaborazione con l'azienda Dronesurvey, su un tratto del torrente Casciani tra San Gimignano e Gambassi Terme.
Qui, in previsione di un progetto di realizzazione di una nuova cassa di espansione a difesa dei terreni e degli abitati di valle, è stato effettuata una ricognizione aerea, con un drone appositamente equipaggiato, grazie alla quale sono state ricavate ortofoto, modelli 3D delle superfici, DTM e DSM.
In sintonia con le esperienze toscane, novità si segnalano anche in Veneto, dove l’Unione Regionale Bonifiche, in collaborazione con “European Project Consulting” e “Menci Software Computer/Tecnologia”, ha organizzato a Venezia il meeting “L’impiego dei droni per il rilievo ambientale e topografico”.
In Italia, le imprese collegate al mondo dei droni sono ormai una settantina; si tratta di un settore ancora giovane, ma che permette moltissime applicazioni, tra cui quelle “green”. I droni, nel monitoraggio ambientale, sono infatti un utile strumento, che permette un costante aggiornamento della topografia, ma anche l’impiego, ad esempio, nell’agricoltura di precisione. In Veneto ci sono già casi di studio come l’utilizzo per il rilievo aerofotogrammetrico della cassa di laminazione per la mitigazione del rischio idraulico sul rio Rio Dolzetta nel comune di Romano d’Ezzelino, nel vicentino, effettuato dal Consorzio di bonifica Brenta o il supporto di droni per la realizzazione di urgenti lavori idraulici lungo l'asta del torrente Stizzon nei comuni di Seren del Grappa e Feltre, nel bellunese.
Sono queste, dimostrazioni dell’attualità del lavoro dei consorzi di bonifica a salvaguardia del territorio  e delle sue risorse ambientali dai sempre più evidenti rischi idrogeologici.


L’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia, unitamente al Consorzio per la bonifica della Capitanata, si   è recato oggi  sui luoghi maggiormente colpiti delle piogge intense, abbattutesi sulla provincia di Foggia tra il 14 e il 20 ottobre scorsi, al fine di verificare in prima persona i danni.  Nel corso del sopralluogo ha incontrato diversi sindaci dei Comuni del Subappennino Dauno, che  hanno evidenziato la grave situazione idrogeologica nei territori amministrati.

La stima dei danni è in corso ma, solo quando le acque si  saranno completamente ritirate,  si potrà fare un resoconto completo. Per quanto riguarda i corsi d’acqua gestiti dal Consorzio è necessario, con la massima urgenza,  ricostruire gli argini danneggiati e provvedere alla rimozione dei depositi terrosi, trasportati dalla corrente e che riducono in misura rilevante l’efficienza idraulica degli alvei. Con l’inverno alle porte occorre intervenire con la massima rapidità ed eliminare le situazioni di criticità provocate dall’alluvione.

L’assessore si è anche recato alla diga di Capaccio, dove gli afflussi cospicui degli ultimi giorni hanno determinato  il  raggiungimento della quota di massima regolazione. Il direttore generale dell’ente consortile, Francesco Santoro, ha fatto osservare che la diga, impegnata sino ad ora a trattenere interamente le piene generate dall’alluvione, evitandone la propagazione a valle, da questo momento in poi potrà solamente laminare le piene in arrivo. Con un volume di laminazione di circa 9 milioni di metri cubi, infatti, la diga sarà ancora in grado di trattenere una quota significativa delle portate in arrivo, limitando  e  ritardando  i rilasci  nell’alveo di valle.

“Siamo stati tra i primi a credere e ad investire in Expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l’Albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione “No farmers no party” con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia. Una scelta che è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori ma anche dalla convinzione che l’esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi dove sono impegnati nel mondo 570 milioni di aziende ed oggi sono più vicini gli ambiziosi obiettivi che sono stati fissati all’inaugurazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”.

Lo ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel presentare la prima indagine completa sul bilancio dell’evento elaborata da Coldiretti/Ixe’ al Forum “Expo: l’eredità e le sfide future”, organizzato dalla Coldiretti a Milano. All’iniziativa hanno preso parte i Ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina,   del Lavoro, Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro, Luigi Scordamaglia (presidente Federalimentare), Marco Pedroni (presidente Coop Italia), Angelo Trocchia (presidente Unilever Italia), Paolo De Castro, relatore permanente sui profili di competenza agricola del negoziato per il libero scambio tra Usa e Ue (TTIP) del Parlamento Europeo,  Raimondo Serra negoziatore della Commissione europea sul TTIP, assieme a Roberto Weber, presidente dell’Istituto Ixè, e Giuseppe De Rita, presidente Censis.Il protagonismo degli agricoltori italiani è stato uno dei fattori chiave di Expo perché ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo. Oltre mezzo milione di persone ha avuto l’occasione di gustare dalle mani degli agricoltori un frutto, un dolce, una merenda o veri e propri pasti tutti rigorosamente tricolori. Nell’area del padiglione Coldiretti “No farmers no party” sono stati, infatti, distribuiti 500 pasti al giorno serviti tra pranzi e cene con 100 bottiglie di vino, 1000 porzioni di cibi di strada al giorno ma anche 1500 colazioni al giorno e 2000 degustazioni o merende in media al giorno del tutto gratuitamente.“Abbiamo organizzato - ha spiegato Moncalvo - oltre duemila eventi, accolto 480 classi con circa 11 mila studenti visitatori e distribuito gratuitamente 36 mila kit dell’orto per sensibilizzare sui temi dell’ambiente e della biodivesità”. La presenza degli agricoltori italiani è stata tangibile fin dall’inaugurazione con il padiglione Coldiretti tappezzato completamente dai loro volti con l’enorme scritta “No farmers no party” per ricordare che non c'è Expo, non c'è cibo e non c'è vita senza il duro lavoro nelle campagne.L’unico spazio dove è stata data la possibilità agli agricoltori di tutte le regioni di far conoscere al mondo le proprie storie ed i propri prodotti. Una esperienza di successo sancita dal record di presenze anche alle mostre sui primati del Made in Italy e sostenuta dalla promozione di eventi che hanno segnato il corso dell’esposizione, dall’incontro dei trentamila con il presidente del Consiglio Matteo Renzi al concerto con Edoardo Bennato and Farmers, dall’Oscar Green per l’innovazione a Terra Madre Giovani.Ma Expo è stata una grande occasione per difendere i primati italiani nell’agroalimentare con molteplici appuntamenti dedicati ai singoli prodotti, dal gelato alla birra, dall’ortofutta al pane, dal latte al coniglio, dalle uova al riso che hanno visto la partecipazione attiva degli agricoltori. Grazie alla raccolta organizzata nel padiglione Coldiretti dell’Esposizione in soli tre mesi sono state raccolte quasi 90mila firme a sostegno della petizione per impedire l’utilizzo della polvere di latte nella produzione dei formaggi italiani ma nel periodo di Expo sono anche aumentate di ulteriori centomila le firme dei cittadini a sostegno della candidatura dell’arte della pizza a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.Secondo l’indagine Coldiretti/Ixé, l’88 per cento degli italiani che hanno visitato l’esposizione la considera un’esperienza positiva, tanto da aver speso complessivamente 2,3 miliardi tra viaggio, alloggio, spese varie fuori ed ingresso e consumazioni all’interno. Mangiare all’interno di Expo è costato in media 27 euro con la maggioranza del 32 per cento che ha scelto un cucina esclusivamente italiana, il 25 per cento solo quella straniera, il 34 per cento ha provato sia la straniera che quella italiana mentre il 9 per cento non ricorda.Per tre italiani su quattro (il 74 per cento) l’esperienza di Expo può essere considerato un successo del nostro Paese mentre per il 16 per cento è indifferente e solo il 7 per cento la ritiene un insuccesso e il 3 per cento non sa. Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole si è aggiunta la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Esposizione che ha fatto volare i prodotti agroalimentari nazionali all’estero che faranno registrare nel 2015 il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro, con un incremento del 7 per cento.Sul podio dei padiglioni stranieri preferiti sale il Giappone con il 21 per cento dei consensi seguito dalla Cina con il 9 per cento e dal Kazakistan con l’8 per cento. Per quanto riguarda i padiglioni italiani che sono piaciuti di più al primo posto c’è Palazzo Italia con il 26 per cento seguito da Perugina con il 15 per cento, da Coldiretti con il 12 per cento e da Coop e Eataly con l’11 per cento. 

Sistemi innovativi di gestione delle acque piovane permetteranno la conservazione dell’ambiente e delle attività economiche nelle zone costiere, minacciate dal cambiamento climatico e dal fenomeno della risalita del cuneo salino: questo quanto realizzato dopo 3 anni di sperimentazione presso l’azienda pilota e dimostrativa di “Veneto Agricoltura” a Vallevecchia di Caorle, nel veneziano,  grazie al progetto europeo Waterstore2, sostenuto dalla Regione Veneto e cofinanziato dall’Unione Europea. Se ne è parlato nel corso di un convegno svoltosi  nella sala conferenze del Padiglione Expo Venice a Marghera.

Si è dimostrato che è possibile  sviluppare un’agricoltura multifunzionale, capace di ottimizzare l’uso dell’acqua, salvaguardare l’ambiente e accumulare risorsa idrica, utilizzabile anche per altri settori come, ad esempio, il turismo.

Un’idea che secondo Andrea Crestani, direttore ANBI Veneto (l’unione regionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue), può essere replicata dai consorzi di bonifica.

“La natura partecipativa e collettiva dei consorzi può facilitare l’applicazione su piccola e media scala del sistema attraverso la gestione a micro distretti e lo stretto rapporto con le imprese agricole. Attraverso conoscenza puntuale dei sistemi idrografici minori e delle aree a rischio in rapporto anche alle reti interaziendali ed aziendali – afferma Crestani - è possibile pianificare e mettere in atto una progettualità esecutiva per l’automazione del sistema.”

L’investimento, cofinanziato dalla Unione Europea nell’ambito del programma  Life+, è stato di 1,5 milioni di euro. Il progetto, coordinato da “Veneto Agricoltura”, ha dimostrato che è possibile tutelare  la biodiversità dell’area e sovrintendere alla gestione dell’acqua, attraverso un sofisticato e innovativo sistema di controllo automatico della gestione idrica. Sono stati sviluppati software specifici, adatti per il monitoraggio dei parametri agronomici, ambientali ed economici, con l'obiettivo di valutare le prestazione del nuovo sistema. Le acque dolci ottenute dal recupero sono utilizzabili sia ai fini agricoli, sia per quelli turistici e ambientali.  

 

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